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ISBN:
978-88-98291-84-7
Data Pubblicazione: Settembre 2021
Pagine: 178
L’Abruzzo dei pastori tra la prima e la seconda guerra
mondiale. Solo quaranta case arroccate sulla roccia
degli Appennini come quaranta grani di melagrana.
Appartenute agli umili della terra, colpiti della follia
del male perpetuato dai soldati tedeschi in ritirata
lungo la linea Gustav allo sbarco degli Alleati.
Tutto passa nella memoria del vecchio Caramuele,
colui che è rimasto per ultimo senza morire. Il suo
era un cuore che aveva sopportato tanto, avrebbe dovuto fermarsi quando accadde ciò che accadde. E invece batteva ancora, tra quaranta grani di case deserte, tra quaranta croste di cose immote.
Lui resta, in attesa tra le pietre di un paese fantasma,
a correggere, immaginando, parte di ciò che non è
avvenuto nella propria vita.
Un romanzo che apre squarci nel tempo interiore del
protagonista, e forse nel nostro, e che insieme vi fa
scorrere la grande Storia, ombreggiata tra mito e
fiaba. E lì appaiono uomini e donne che esistono in
relazione agli oggetti usati nel proprio quotidiano,
simbolo essenziale del loro essere al mondo, oggetti
che perdurano sotto la polvere degli anni per essere
ritrovati nella memoria, accanto alle ragioni arcane dei sentimenti. L’amore primo fra questi,
con il
proprio mistero ben più grande – come scrisse Oscar
Wilde –
della morte stessa
Lina Maria Ugolini (Catania, 1963). Unisce all’attività di scrittrice, poetessa e contafiabe, quella di musicologa.
Ha pubblicato numerosi libri tra romanzi, manuali, poesia e saggi di carattere creativo per vari editori. Lavora
con i maggiori compositori italiani per i quali scrive libretti di teatro musicale e testi poetici per arie e songs.
È docente titolare di Poesia per musica e drammaturgia musicale presso il Conservatorio “
Antonio Vivaldi” di
Alessandria.
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