Le leggende inedite di Virgilio, di Charles Godfrey Leland

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ISBN: 978-88-903238-2-9
Data pubblicazione: novembre 2008
Pagine: 324
Traduzione di Ludovica Eugenio


Prima traduzione italiana delle Unpublished Legends of Virgil, testo del 1899, di Charles Godfrey Leland. Il volume, che si inseriva nel solco di una tradizione inaugurata dal Senatore Domenico Comparetti (cui il libro è dedicato), offre al lettore un accurato e interessante repertorio di brevi novelle, il cui protagonista è il sommo poeta latino, Virgilio. Ma Virgilio non vi compare tanto come poeta, bensì in una veste insolita (e sconosciuta ai più) che l’epoca medievale confezionò per lui e che si perpetuò nelle narrazioni degli ambienti colti e in quelli del popolo, fino a giungere, pressoché intatta, all’epoca in cui Leland decise di studiarla e di preservarla dall’oblio. Virgilio appare dunque come un mago, protagonista di imprese magiche e sciamaniche che, oltre a rivestire un interesse proprio, sono riflesso eloquente delle trasformazioni culturali dell’epoca. Leland raccolse le novelle in un’ottica antropologica e le fornì di puntuali commenti, superando, in precisione e rigore etnografico, il suo predecessore. Oggi è possibile apprezzare questo interessante lavoro anche in lingua italiana, con l’aggiunta, rispetto al testo originale, di un ricco apparato di note e riferimento bibliografici.

Prefazione all'edizione italiana a cura di Massimo Frera


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Charles Godfrey Leland

Charles Godfrey Leland nacque a Philadelphia nel 1824 e morì a Firenze nel 1903.
Fu scrittore, giornalista e folklorista statunitense.
Avvicinato alla cultura stregonesca dalle domestiche irlandesi, si interessò precocemente di esoterismo, applicandosi nella traduzione di numerosi testi.
Viaggiò spesso in Europa per ricerche antropologiche, fermandosi in Francia e Inghilterra, e si occupò di culture marginali: zingari e indiani d'America.
Aderì al movimento anarchico e partecipò a insurrezioni, come il 1848 parigino e la guerra di secessione americana.
Nel 1888 si trasferì a Firenze, dove morì.
Pochissime opere della sua pur amplissima e interessante produzione sono ad oggi tradotte in Italia.