Per quale vera, profonda, inammissibile ragione Virgilio intendeva bruciare l\u2019Eneide, la grande Incompiuta? E per quale autentico motivo la considerava incompiuta? Per completare poche decine di puntelli non gli occorreva molto tempo. \u00c8 pur vero che il tempo stringeva e, di ritorno dal viaggio in Grecia, a Brindisi, aveva capito che non ce n\u2019era pi\u00f9. Allora, che cosa non andava davvero bene in ci\u00f2 che aveva composto fino a quel momento, al punto di volerne rigettare la paternit\u00e0 e considerarla un\u2019opera da dare alle fiamme?<\/i><\/div>Il saggio di Sandro De Fazi trae la propria origine dalla notizia secondo cui Virgilio avrebbe, in punto di morte, espresso il desiderio che l\u2019<\/b>Eneide<\/b><\/em> fosse distrutta<\/b>. L\u2019autore delinea quindi il dramma in cui appare essersi dibattuto Virgilio, diviso tra le ragioni di poeta e quelle politiche, in una situazione di conflitto ricorrente nella sua vita come nella sua opera. A partire da questo, si sono andate a indagare le relazioni tra la libert\u00e0 dell\u2019artista<\/b> e il potere politico<\/b>, a partire dai rapporti col circolo di Mecenate<\/b> e con Ottaviano Augusto<\/b>. Inevitabile, in questa direzione, anche una riflessone sul concetto di impero greco-romano che Roma aveva in quegli anni ormai chiaramente delineato.<\/p>Strettamente legato all\u2019ipotesi di distruzione dell\u2019Eneide<\/em> appare il suicidio dell\u2019amico Cornelio Gallo<\/b>, padre dell\u2019elegia latina, a seguito del processo intentatogli, primo esempio di intervento autoritario della politica imperiale contro un esponente della cultura. Dopo questo episodio, che lo turb\u00f2 moltissimo, Virgilio continu\u00f2 a lavorare al proprio poema per altri sette anni, fino alla morte, in un clima di sempre meno celata insofferenza per il regime.<\/p>Il presente saggio ha il pregio di fornire spunti di riflessione molto ampi: intorno a Virgilio si aprono e si delineano digressioni pertinenti alla pi\u00f9 ampia tematica dei rapporti tra arte e potere politico<\/b>. Virgilio appare dunque l\u2019oggetto del libro ma, allo stesso tempo, \u00e8 una specie di passe-partout che apre molte altre porte.<\/p>
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Sandro De Fazi<\/span>
<\/div>Sandro De Fazi<\/b> \u00e8 nato a Civitavecchia nel 1960 e vive tra Napoli e Caserta.<\/span><\/p>Laureato in Filosofia, \u00e8 docente di letteratura italiana e lingua e cultura latina, e collabora con il Dipartimento di Psicologia della Seconda Universit\u00e0 di Napoli e con varii enti culturali.<\/span><\/p>Ha presentato alla Biblioteca del Senato il saggio <\/span>Ti scrivo brevemente per chiederti scusa dei miei silenzi. Vita di Gaetano Dimatteo<\/span><\/em> (prefazione di Elio Pecora, Edizioni Libreria Croce, 2009). Ha esordito come narratore col romanzo breve <\/span>Pi\u00f9 romano che greco<\/span><\/em>, in <\/span>Off-side 3<\/span><\/em> (Edizioni Libreria Croce, 2000). Nel 2001 ha presentato in catalogo la personale di Gaetano Dimatteo \"<\/span>Chant d'amour<\/span><\/em> per Pier Paolo Pasolini\" (Festival del Cinema di Berlino). \u00c8 uno dei poeti italiani presenti in \"Poeti e poesia\" (Rivista internazionale N. 14 - Agosto 2008); ha precedentemente pubblicato la raccolta di versi <\/span>Vacuo cielo<\/span><\/em> (Roma, 1986) ed \u00e8 comparso in vari volumi collettivi.<\/span><\/p>Ampia la produzione di articoli, recensioni e saggi reperibili anche su siti e riviste on line.<\/span><\/p> <\/div>
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ISBN: 978-88-98291-58-8
Data pubblicazione: 02/2017
Pagine: 114
Per quale vera, profonda, inammissibile ragione Virgilio intendeva bruciare l’Eneide, la grande Incompiuta? E per quale autentico motivo la considerava incompiuta? Per completare poche decine di puntelli non gli occorreva molto tempo. È pur vero che il tempo stringeva e, di ritorno dal viaggio in Grecia, a Brindisi, aveva capito che non ce n’era più. Allora, che cosa non andava davvero bene in ciò che aveva composto fino a quel momento, al punto di volerne rigettare la paternità e considerarla un’opera da dare alle fiamme?
Il saggio di Sandro De Fazi trae la propria origine dalla notizia secondo cui Virgilio avrebbe, in punto di morte, espresso il desiderio che l’Eneide fosse distrutta. L’autore delinea quindi il dramma in cui appare essersi dibattuto Virgilio, diviso tra le ragioni di poeta e quelle politiche, in una situazione di conflitto ricorrente nella sua vita come nella sua opera. A partire da questo, si sono andate a indagare le relazioni tra la libertà dell’artista e il potere politico, a partire dai rapporti col circolo di Mecenate e con Ottaviano Augusto. Inevitabile, in questa direzione, anche una riflessone sul concetto di impero greco-romano che Roma aveva in quegli anni ormai chiaramente delineato.
Strettamente legato all’ipotesi di distruzione dell’Eneide appare il suicidio dell’amico Cornelio Gallo, padre dell’elegia latina, a seguito del processo intentatogli, primo esempio di intervento autoritario della politica imperiale contro un esponente della cultura. Dopo questo episodio, che lo turbò moltissimo, Virgilio continuò a lavorare al proprio poema per altri sette anni, fino alla morte, in un clima di sempre meno celata insofferenza per il regime.
Il presente saggio ha il pregio di fornire spunti di riflessione molto ampi: intorno a Virgilio si aprono e si delineano digressioni pertinenti alla più ampia tematica dei rapporti tra arte e potere politico. Virgilio appare dunque l’oggetto del libro ma, allo stesso tempo, è una specie di passe-partout che apre molte altre porte.
Sandro De Fazi
Sandro De Fazi è nato a Civitavecchia nel 1960 e vive tra Napoli e Caserta.
Laureato in Filosofia, è docente di letteratura italiana e lingua e cultura latina, e collabora con il Dipartimento di Psicologia della Seconda Università di Napoli e con varii enti culturali.
Ha presentato alla Biblioteca del Senato il saggio Ti scrivo brevemente per chiederti scusa dei miei silenzi. Vita di Gaetano Dimatteo (prefazione di Elio Pecora, Edizioni Libreria Croce, 2009). Ha esordito come narratore col romanzo breve Più romano che greco, in Off-side 3 (Edizioni Libreria Croce, 2000). Nel 2001 ha presentato in catalogo la personale di Gaetano Dimatteo "Chant d'amour per Pier Paolo Pasolini" (Festival del Cinema di Berlino). È uno dei poeti italiani presenti in "Poeti e poesia" (Rivista internazionale N. 14 - Agosto 2008); ha precedentemente pubblicato la raccolta di versi Vacuo cielo (Roma, 1986) ed è comparso in vari volumi collettivi.
Ampia la produzione di articoli, recensioni e saggi reperibili anche su siti e riviste on line.