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Scrive il suo primo racconto (di fantascienza) a quattordici anni. Lo aveva in testa, una mattina, e doveva scriverlo. Così ha fatto: vi si fondevano fantascienza, Storia, un amore ingannevole, in un mondo incantato ma terribile.
Da allora, non ha più spesso di scrivere. Che sia un saggio o un romanzo, è come se girasse un film: entra in quella realtà, sente i personaggi parlare, può annusare profumi, vivere sensazioni... Deve fare attenzione a non perdersi, potrebbe anche non tornare più...
Essere uno scrittore per lui è raccogliere quel che gli è suggerito dalla conoscenza, come un segnale, più o meno distante, e raccontarlo di nuovo, "ri-trasmetterlo" ad altri.
Non è importante che leggiate il mio libro, è importante che scegliate dei libri. "
La musica ha molto spazio nei miei interessi e i limiti li sento come una prigione. Ad esempio amo poco le definizioni come: musica classica, musica leggera, rock, jazz e via di seguito, in particolare se creano delle barriere critiche o posizione eccessivamente tecniche.
Indubbiamente ci sono brani che segnano il ritmo di quello che penso e faccio, ma scegliendone uno ne escludo un altro e molti altri. Provo a farlo cercando tra le sensazioni.
Un brano che trasporta ai limiti della violenza e del dolore ed è molto adatto al periodo che stiamo vivendo.
← Questo brano ricorda due giovani amici in una stanza che ridono tutte le volte che mettono il quarantacinque o che lo cantano con le loro chitarre, cercando di imitare i toni di Fabrizio in determinati passi scabrosi. Un capolavoro.
Uno dei primi brani che in me ruppero le barriere della tradizione post fascista che limitava le Libertà, mettendo la musica nei suoni di una rinascita.
Girolamo Benzoni è un personaggio su cui è necessario tornare periodicamente, perché il suo ricordo non rimanga confinato nelle aule delle Università."