Tacito, moralista e giustiziere implacabile

"Tacito è un moralista, che osserva la depravazione dei suoi tempi e ne soffre e vuol curare questa cancrena con la pietra infernale dell'indignazione. La storia è per lui una specie di tribunale del vizio e della colpa, innanzi al quale egli, giustiziere implacabile, cita i suoi tempi in forza del codice non scritto della propria coscienza".
(Guglielmo Ferrero (1871-1942), Palingenesi di Roma antica, a cura e con due saggi introduttivi di Lorenzo Petrosillo)



Nella foto: particolare del frontespizio degli Annali di Tacito, "da Giorgio Dati Fiorentino nuovamente tradotti di latino in lingua toscana, in Venezia appresso Bernardo Giunti", anno 1589.
Immagine tratta da: Gonnelli Casa d'aste